Europa kaputt

L’ultimo spettacolo

L’Unione europea mastica amaro perché è stata presa in giro per mesi da Atene ed i siparietti di Junker con Tsipras, lo prende per mano, gli mette la cravatta, non sono serviti a niente, se non a produrre una desolante impressione di ridicolo ed inadeguatezza. Bruxelles ha mostrato la su scarsa autorevolezza e la Grecia, davvero non ci ha più un soldo che è uno. Tsipras non è un fesso. Se l’Europa non è in grado di combattere l’elusione fiscale nel continente uniformando la tassazione sulle società e la finanza, come può pretendere che gli Stati membri insolventi onorino i loro debiti? Senza contare l’ultima pagliacciata: la distribuzione per quote degli immigrati nei Paesi membri, smentita non dalla Ungheria “fascista” ma dalla Francia di Hollande. Sono i socialisti a voler chiudere le frontiere lo stesso che vuole fare Orban. Il ritorno al nazionalismo, è un problema serio e lo si vede in Polonia dove ha vinto Duda il ballottaggio, esattamente come avevamo previsto la settimana scorsa. Poi ora c’è anche l’affermazione di Podemos in Spagna. Per cui l’integrazione europea è minacciata sul Mediterraneo e si sapeva, ma ancora di più a nord est. Una burocrazia inutile, un’unione monetaria artificiosa, un’austerità fiscale controproducente, ecco l’Europa che è stata costruita alla faccia dei sogni di Altiero Spinelli. Il Consiglio Europeo si riunisce a giugno e questa è l’ultima occasione utile. O si cambia marcia e si aggiornano i tratti o prepariamoci ad un fallimento, le conseguenze del quali sono inimmaginabili. Quelli che semplicemente chiedevano di uscire dall’euro, se ne accorgeranno.

Roma, 25 maggio 2015